Coraggio (Virya)

 

La parola virya indica vigore, forza fisica, potere mentale, energia, coraggio. E’ una delle qualità elencate da Patanjali (I, 20) che devono contraddistinguere la pratica. E’ un monito soprattutto per gli studenti avanzati, che devono accrescere sempre il lavoro, con fiducia, perseveranza, forza e non fermarsi. Si tratta di una qualità “alta”, la cui collocazione simbolica si può pensare nel vishuddhi chakra, il chakra della gola. Quando abbiamo paura, la gola si chiude, il respiro diventa affannoso. Anche quando cerchiamo di ragionare troppo non c’è espansione, in realtà si prova timore, magari senza sapere esattamente di che cosa. Infatti questo chakra sovrintende alla cultura, a quello che si è imparato, alla capacità di ragionare che non deve andare a discapito della fiducia e dell’entusiasmo.

Invece la seconda menzione di Virya negli yoga sutra (2, 38) riguarda il controllo di brahmacarya (continenza) che è uno dei cinque yama (doveri) alla base della pratica yoga: se la continenza è ben fondata e stabilita, si acquista virya. In altri termini, l’energia grossolana del corpo viene controllata, per acquistare una forma più elevata di energia, virya appunto, coraggio, resistenza, tenacia: è questo uno dei principi di base dell’ascetismo e della filosofia yoga (e non solo).

Dal punto di vista della pratica delle asana, si può constatare che è impossibile lavorare sulla gola e sul respiro senza curare l’allineamento. Le clavicole si possono aprire, la parte alta del torace si espande quando c’è allineamento nelle gambe, nel bacino e nel tronco, ovvero la parte muscolare scheletrica del corpo è controllata.

I nomi di alcune famose asana ricordano direttamente virya, Virabhadrasana (il gruppo di posizioni che prende il nome dall’eroe nato da un capello di Siva) e Virasana. In tutte queste posizioni la colonna viene estesa verso l’alto mantenendo le spalle aperte e la gola rilassata.

Le posizioni in cui occorre particolarmente mettere in campo la fiducia e il coraggio sono le preparazioni delle posizioni indietro. Grazie all’allineamento, alla estensione della colonna verso l’alto, alla corretta rotazione della parte alta delle braccia, la gola si rilassa e si può spostare lo sguardo verso l’alto, allungando la nuca indietro (non piegando indietro il collo!). Geetaji suggeriva di portare completamente lo sguardo all’interno facendo questo movimento. Se gli occhi si muovono, il coraggio viene a mancare. Praticando le asana per trovare virya, si inizia quindi un percorso di meditazione, di profonda introspezione.

urdhva hastasana, concentrarsi sulla gola e sul respiro (1 minuto)

utthita hasta padasana (1 minuto)

vrchasana (1 minuto per lato)

virabhadrasana 2 allineamento osso pubico/ombelico/gola/ cima della testa – Virabhadrasana 1

Adho mukha svanasana con le mani al muro

adho mukha vrchasana

sirsasana (5 minuti)

Triang mukha eka pada paschimottanasana/Krounchasana

virasana/parvatsasana in virasana/paryankasana

bekhasana/adho mukha virasana/adho mukha svanasana

eka pada raja kapotasana

setubandha sarvangasana

viparita karani

savasana

1,20 śraddhā, vīrya, smŗti, samādhi, prajňā, pûrvakah itareşām

La pratica deve essere eseguita con fiducia, confidenza, vigore, memoria e concentrazione per rompere questa compiacenza spirituale

2, 38 bramacarya-pratişthāyām -lābhaḥ

Quando il sadhaka è fermamente stabilito nella continenza, la conoscenza, il vigore, il valore e l’energia fluiscono verso di lui

DISTACCO, CESSAZIONE (Nirodhaḥ)

Il distacco, la cessazione corrisponde all’elemento acqua, che si muove riempiendo tutti i vuoti e e si dispone in un piano perfettamente orizzontale. Nirodhaḥ è termine utilizzato da Patanjali, praticamente intraducibile: limite, controllo, limitazione (con riferimento al contenitore, che impedisce all’elemento acqua di disperdersi), cessazione, arresto, distacco (con riferimento alla quiete contrapposta al movimento) soppressione (con riferimento al soggetto dell’azione di mantenere la quiete).

Ci serviamo dell’immagine dell’acqua che si dispone sempre su un piano orizzontale omogeneo per studiare il movimento in una serie di asana in cui occorre lavorare sulla stabilità del lato posteriore per ottenere una azione sul lato opposto. Quindi la stabilità va costruita, ma poi l’attenzione deve spostarsi sull’azione successiva. Queste sono tipicamente le posizioni in cui si esegue una torsione, una vṛtti, in modo controllato, ma vanno preparate con un lavoro di allineamento. Il controllo della vṛtti è tanto importante che ad alcune torsioni sono stati attribuiti i nomi di grandi eroi o saggi dell’epica indiana. Obbiettivi sono il distacco, l’arresto delle fluttuazioni della mente. Particolarmente rivelatore a questo proposito il sutra III, 9 che dice: “La trasformazione della coscienza tramite il controllo si ottiene con lo studio dei momenti di silenzio che si verificano tra il sorgere delle impressioni e il nostro impulso a controllarle” (Trad. degli Yoga Sutra di BKS Iyengar). Tra ogni inspirazione e ogni espirazione facciamo esperienza della sospensione del respiro per una frazione di secondo. Le pause tra respirazioni sono simili alle pause tra pensiero che sorge e impulso al controllo. E’ sempre l’elemento acqua, con le sue onde, a dover essere controllato.

A mio parere, questo lavoro insegna anche l’umiltà. All’inizio ci dobbiamo accontentare di mantenere vigile la coscienza tra le pause tra una espirazione e l’inizio della inspirazione successiva, in savasana, osservando il flusso del respiro. Una volta che questa pratica è consolidata, si può passare ad una pratica di viloma II, in cui l’inspirazione è continua, l’espirazione è interrotta la pause. Ecco la sequenza (ispirata da una lezione di Abhijata Iyengar): 

Adho mukhavirasana-AMS-uttanasana

parsva uttanasana

Utthita trikonasana

tutto a destra: utthita trikonasana/vira 2/utthita parsvakonasana/ardha chandrasana/vira 1/parsvottanasana/vira 3 mani a terra/parsvottanasana/parivrtta trikonasana/ parivrtta parsvakonasana/parivrtta ardha chandrasana

poi la stessa cosa a sinistra

AMS/uttanasana

sirsasana/virasana in sirsasana/parsva virasana in sirsasana

adho mukha vrchasana

IMG_2285upavista konasana/parsva upavista konasana

parivrtta trikonasana/andare in ginocchio preparazione di parivrtta parsvakonasana/posizione finale

upavista konasana/parsva upavista konasana/parivrtta upavista konasana

AMS

adho mukka vrchasana

Marichasana 3

ardha mastyandrasana

parsva upavista konasana

sarvangasana e variazioni

setubanda sarvangasana

savasana con supporti del pranayama: osservazione del respiro normale e delle pause

savasana con supporti del pranayama: viloma II

savasana

Ed ecco i sutra in cui viene citata Nirodhaḥ

I, 2 yogaṥ citta vṛtti nirodhaḥ

Lo Yoga è la cessazione dei movimenti della mente

I, 12 abhyāsa vairāgyābhyām tannirodhaḥ

La pratica e la rinuncia sono i mezzi per calmare i movimenti della mente

I, 51 tasyāpi nirodhe sarva nirodhāt nirbījaḥ samādhiḥ

Quando anche questo viene completamente controllato, sorge il samadhi senza seme

III, 9 vyutthāna nirodha saḿskārayoḥ abhibhavau prādurbhāva nirodha kṣaṇa citta anvayaḥ nirodha pariṇāmaḥ

La trasformazione della coscienza nella direzione del controllo si ottiene con lo studio dei momenti di silenzio tra il sorgere e il controllo delle impressioni subliminali

Un sito WordPress.com.

Su ↑