Aggiustare il corpo e il respiro dall’interno. Il disturbo che viene dall’esterno è senza fine. Rimanere quieti e aggiustare l’interno fino a raggiungere il silenzio.
Invocazione
Paschimottanasana. Piedi paralleli, gomiti allargati, testa giù. Costole in dentro e muovere in avanti. Allargare le costole fluttuanti verso i lati, muoverle vero i lati dei corpo. Aprire la mente verso i lati, poi allungare lo sterno in avanti e portare la testa giù.
Supta padangustasana con la cintura. Partire da supta tadasana. Piedi uniti, gambe unite, occhi uniti, braccia ai lati, tenere i lati del tappetino, aprire la piante dei piedi. Retro delle ginocchia, retro delle cosce devono allargarsi verso il pavimento. Scapole all’interno. Piegare la gamba destra, portare la cintura al tallone ed estendere la gamba verso il lato. I due lati del bacino restano paralleli. Tornare in tadasana. Gamba sinistra. Tenere la cintura. Aprire il bacino dalla destra a sinistra, per dare la libertà alla rotazione. Tornare in tadasana. Tenere i lati del tappetino e portare il sacro all’interno del corpo. Se il sacro resta verso l’esterno, occorre mettere una benda arrotolata sotto l’osso sacro. Piegare la gamba destra, supta padangustasana 2, mantenere il sacro all’interno del corpo. Gamba sinistra. Ruotate gli inguini in modo che la testa del femore resti all’interno. Non portare il gomito a terra! Estendere il braccio all’esterno e ruotare la spalla. Ritornare.
Adho mukha svanasana. Aprire le dita delle mani, il retro delle gambe come in supta padangustasana. La colonna dentro il corpo ed aprire i lati del torace, come in paschimottanasana.
Ardha chandrasana x 2. Da tadasana=supta tadasana. Allargare il retro delle cosce. Utthita hasta padasana. Parte alta delle cosce indietro. Parsva hasta padasana a destra. Ruotare la parte alta della coscia. Utthita trikonasana, natica destra in dentro. Andare in ardha chandrasana. Mantenere la natica in dentro. Tornare in trikonasana. Sinistra. Natica in dentro. Aprire il torace. Muovere le costole all’interno. Tornare. Gli studenti devono avere l’umiltà, diversamente non imparano. Gli insegnanti devono avere un po’ di ego perché devono controllare gli studenti. Chi non mantiene l’equilibrio deve andare al muro, questa è l’umiltà. Imparare senza disturbare la mente, chiedersi, perché non riesco a fare questo? Un buon studente può diventare insegnante, un cattivo studente no.
Adho mukha svanasana.
Paschimottanasana. Come prima. Muovere i lati delle costole basse in avanti. Espirare e portare la testa giù. Il retro delle cosce giù.
Sirsasana. Ardha sirsasana significa testa giù e bacino giù, gambe distese. Con le gambe distese salire in sirsasana. Stessa pressione sui due lati dei polsi. Scapole dentro. Lati interni delle cosce verso l’alto. Aprire un po’ le gambe e portare su gli angoli interni delle cosce. Quando si riuniscono le gambe occorre mantenere l’estensione del lato interno delle gambe. Il retro delle gambe come in supta tadasana. Se le gambe vanno in avanti significa che la posizione è sbagliata. Costole fluttuanti non devono essere spinte in avanti. I due lati dell’osso pubico in avanti e paralleli. Addome morbido.
Parsva ekapada sirsasana. Aprire la zona pelvica, natiche in dentro.
Adho Mukha vrchasana. Prima con la gamba destra, poi sinistra. Alternare con uttanasana, piedi uniti, mani giù. Poi adho mukha vrchasana con i piedi uniti, provare una volta, se non si è capaci, lasciare il posto ad altri. Non aiutare.
Sarvangasana. Partire come da supta tadasana, sistemare il retro del corpo, tenere i lati del tappetino, scapole trapezi giù, poi andare in halasana, usare la cintura. Sollevare la pelle del retro del tronco con le mani, sollevare il dietro delle costole e andare in sarvangasana. Ruotare le spalle indietro per allungare il collo. Se non è possibile, tornare in halasana, aggiustare e risalire. Le mani devono essere esattamente sui due lati delle basse costole. I due lati del torace devono andare in avanti.
Parsva ekapada sarvangasana. Cosa avviene nella zona dove sono appoggiate le mani alle costole?
Halasana. Le costole frontali devono essere soffici ma nella parte posteriore devono essere forti. L’addome verso l’alto. Questa è l’azione di halasana.
Adho mukha virasana.
Adho mukha svastikasana. Estendere le braccia in urdhva hastasana, poi andare in avanti senza avvicinare le mani, mantenere i due lati del tronco allungati, il torace aperto.
Janu sirsasasana x 2. Estendere le braccia, le dita, i gomiti, muovere le costole all’interno e le scapole all’interno. Estendere in avanti mantenendo l’azione. Le palme separate, non tenere il piede per allargare il torace. Lavoro come in adho mukha svastikasana, appoggiare le mani nello stesso modo. Il lato della gamba piegata si estende di più di quello della gamba tesa. Lo sterno non deve cadere, deve essere mosso in avanti, tenendo le costole all’interno, si capisce la differenza?
Paschimottanasana. Tenendo un mattone oltre le piante dei piedi, andare in avanti.
Janu sirsasana x 2 con il mattone oltre la pianta del piede. Osservare le costole, lo sterno, allungare i lati del tronco. Allargare i muscoli della schiena verso i lati. Alcune persone hanno la schiena come cammelli! Allargare i lati del torace, portare l’attenzione, aprire la mente verso i lati, espandere la consapevolezza.
Paschimottanasana. Tutto aperto, torace aperto, cuore aperto, sterno aperto, mente aperta, intelligenza aperta. Se la mente è aperta, l’ego seguirà. Mantenete l’umiltà per trovare più spazio, apertura.
Savasana. Se il cuore è chiuso non c’è consapevolezza. In questo momento, il corpo è fluido, come un liquido. La pelle si deve allargare, espandere. Sentire lunghe soffici inspirazioni e espirazioni che tengono più posto, in ogni direzione, occupando ogni spazio disponibile. Gli occhi vanno sempre più verso l’interno.
(lezione tenuta da Geetaji presso il RMYI il 16 agosto 2012)
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