Sunitaji: sviluppare l’osservazione dall’interno e la consapevolezza nelle posizioni in piedi

La sorella di Geeta sta tenendo in Istituto, a Pune, lezioni molto seguite ed importanti, così raccontano i colleghi che sono stati in India ultimamente. Sunita è molto chiara nell’esposizione e profonda nei contenuti; le sue “Women Classes” vengono registrate e di lì ho potuto ricavare questi appunti.  Ogni lezione è contraddistinta da uno spunto, un tema, che permette di orientarsi nelle istruzioni e comprendere meglio la “direzione” in cui l’insegnante sta conducendo gli allievi. Questa lezione mi è piaciuta particolarmente perché Sunita ha spiegato come praticare non con il cervello, ma con il cuore, un tema molto difficile! La lezione è iniziata con Adho Mukha Virasana, Adho Mukha Svanasana. Sunita insiste sulla necessità di aprire il torace lateralmente prima di estenderlo in avanti. Per fare questo, occorre portare le cosce indietro ed il torace in avanti, sollevare i talloni, lo sguardo tra le mani.

Segue, Uttanasana. Non portare subito giù la testa. Se la testa va giù senza controllo, il torace si chiude, guardare invece verso il pavimento. La testa deve seguire il corpo non viceversa; le orecchie ascoltano il corpo, occhi e orecchie, un Uttanasana,  devono essere prima parallele al pavimento.

LayoutSirsasana ruotare l’alto delle braccia dall’esterno all’interno per tenere le clavicole aperte e portare su i due lati del tronco (=Uttanasana)

Tadasana, sentire l’altezza del tronco dopo Sirsasana, c’è differenza? I due lati del torace si allungano verso le orecchie, allargare il dietro delle cosce. Sentire le connessioni tra i metatarsi e le orecchie, l’allineamento. Sentir salire i due lati del tronco fino alle orecchie. Occhi tranquilli, non lavorate dal cervello, ma dal centro del torace.

Utthita Hasta Padasana, si alzano i due lati del tronco? Sentire la stabilità dei piedi, gambe; rimanere in linea e alzare il tronco. Gambe stirate, braccia stirate, cosa succede al tronco? Se gambe e braccia non sono stirate il tronco è morto. Usare i karmendriya, gli organi di azione per gli scopi dello yoga. Quindi mantenere gambe e braccia stirate per andare in Parsva Hasta Padasana, non piegare le gambe ruotando i piedi, questo è da principiante. Premere i piedi, sollevare le rotule e alzare i due lati del tronco. Ricordate la metafora dell’albero e allungare il tronco. Spingendo i talloni, portare l’interno della caviglia perpendicolare a terra, dai piedi portare le teste dei femori in dentro per dare altezza al tronco, ed estendere i due lati del busto in Trikonasana; le spalle devono allargarsi, le clavicole aprirsi. Non muovere gli occhi e la testa. Poi portare il lato del tronco della gamba davanti verso l’alto, e dal centro del torace guardare la mano alzata. 

Questo lavoro va fatto in tutte le asana, per purificare il corpo.

Se l’energia è incanalata in modo corretto, non si sente la fatica, si sente la stabilità e la comodità. Se c’è stabilità perfetta, la posizione è piacevole  (Yoga Sutra, II, 46)

Uttanasana

Utthita parsvakonasana. In Utthita hasta padasana, portare le costole di dietro verso le costole di davanti. Creare l’angolo, la stabilità dell’angolo, per trovare le condizioni per l’estensione del torace. Estendere le braccia, shtira, per creare stabilità per il torace.

Che differenza c’è tra trikonasana e parsvakonasana? In parsvakonasana si usa l’angolo, in trikonasana si crea l’angolo. Che cosa permette al tronco di allungarsi? La colonna si estende, così il tronco si estende. Però mi devo riferire ai lati del tronco, altrimenti la colonna non si allunga. La colonna non si allunga dalla colonna, per questo esistono le posizioni che permettono di allungare lateralmente la colonna. In parsvakonasana l’allungamento è maggiore, il torace si estende parallelo alla coscia. 

Virabadrasana 1. Da Utthita Hasta Padasana, portare le costole in dentro, aprire le clavicole,  rilassare la gola e senza piegare le ginocchia ruotare le gambe. Mantenere le costole posteriori in dentro mentre si piega il ginocchio, guardare verso l’alto non dal collo ma dal centro del torace, dal cuore. Occorre lavorare dal corpo in modo da fermare le fluttuazioni della mente.  Non lavorate con il cervello, portate l’intelligenza nel corpo. Virabadrasana 1 è un allungamento indietro della colonna, lontano dalla coscia davanti. Per allungare indietro la colonna, occorre alzare il torace, non piegare il collo indietro. Non guardare in alto dagli occhi, guardare in alto dalla consapevolezza interna, dal cuore.

Prasarita padottanasana

Paschimottanasana da Dandasana, premere forte le mani a terra per aprire lateralmente il torace, più premete le dita più si risveglia la consapevolezza. Costole posteriori in dentro, clavicole aperte, gola rilassata. Le costole posteriori vanno in avanti e quelle anteriori in alto. Questa consapevolezza va portata in tutte le posizioni sedute, swastikasana, virasana ecc. Non portare il torace sulle cosce, in questo modo il torace si chiude (=uttanasana), prima aprire il torace poi mantenendo l’apertura scendere. Spingere i talloni verso il basso per stirare le ginocchia, estendendo le gambe continuare a mantenere il peso sugli ischi.

Chatuspadasana, Setubanda con mattone. Portare le scapole dentro, il collo allungato a terra, le orecchie giù. In questa posizione il torace è più in alto del viso. L’intelligenza del cervello si inchina all’intelligenza del cuore. Sollevare di nuovo il bacino, più alto possibile, senza disturbare il collo.

Savasana

grazie a Daniela Rialdi che mi ha regalato la registrazione delle lezioni di Sunita, uno spunto prezioso.

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