Il mio soggiorno a Mumbai volge al termine; tra due giorni andrò a Pune con il pullman. Questa città mi ha fatto una impressione fortissima, più di tutte le altre città indiane, è come se circolasse qui una qualità più intensa di energia. Ieri, ho preso il taxi con l’amico Juan per andare a fare una lezione in un’altra scuola di yoga, situata in quartiere che si chiama Lower Parel: se non fosse stato per questo breve passaggio in auto forse non avrei visto la fantastica nuova skyline di Mumbai attualmente in costruzione, decine e decine di grattacieli, alcuni dei quali alti più di cinquanta piani e anche piuttosto belli come architettura, uno diverso dall’altro, molto differenti dalle super-anonime periferie cinesi.
Ai piedi dei grattacieli in costruzione, la vita continua come secoli fa, con le mucche che passeggiano tranquille per il mercato e la gente che le tocca con la punta delle dita con grande rispetto, la quantità insopportabile di rifiuti che riempiono le canalette a cielo aperto, i piccoli e piccolissimi commerci di noci di cocco, di succo di zucchero di canna, di banane, piccoli limoni e altri frutti, di spuntini serviti con le classiche salsine piccanti: come in ogni paese che si rispetti, il cibo è caratteristico e unico qui, vegetariano al 100% e molto elaborato, forse anche troppo…
Mumbai ha due siti iscritti al Patrimonio Mondiale dell’Unesco, uno è il centro “storico” con le sue architetture coloniali, e l’altro, le grotte dell’isola di Elephanta. Avevo già visto le grotte di Elephanta tanti anni fa, e sono certo bellissime, ma non così estese e monumentali come quelle di Karla, Ajanta ed Ellora. La loro caratteristica è quella di occupare un’isola ad un’ora di traghetto dalla “Porta dell’India”e per fortuna l’isola è rimasta intonsa, con i suoi immensi alberi e le scimmie.
Invece non ricordavo per nulla le architetture del centro, che sono a dire poco strepitose, ad iniziare dalla stazione centrale dei treni (CST), poi il tribunale, il palazzo della posta e altre decine di edifici imponenti e costruiti con uno stile unico, tra il neogotico e l’orientalista, molto ornato ma allo stesso tempo leggero, con le loro finestre e archi a sesto acuto, i capitelli decorati, i tetti sormontati da cupolette ad ombrello come il Taj Mahal. Ho avuto un po’ più di tempo per andare in giro perché il 15, venerdì, era la Festa dell’Indipendenza (67 anni di indipendenza dalla Gran Bretagna, tutti osservavano con orgoglio) mentre lunedì si svolgeva un’altra festa (mi hanno detto il compleanno di Krishna…) con palchi e musica in molti luoghi della città. Gruppi di ragazzi che formavano grandi squadre, con magliette colorate, si spostavano salutando: sono i protagonisti dello spettacolo della montagna umana, dove salgono l’uno sulle spalle dell’altro fino a formare una montagna appunto Purtroppo non sono riuscita a vedere questo spettacolo! Ma l’entusiasmo dei ragazzi era già uno spettacolo in sé.
Questa mattina ho salutato Zubin che sta partendo per l’estero dove terrà un seminario intensivo. Gli ho chiesto se potevo fare qualche fotografia durante la lezione, proprio soltanto per dare un’idea; in realtà mi sarebbe piaciuto moltissimo riprendere con un video l’invocazione, ma Zubin ha detto di no, niente foto. Questo è il motivo per cui non si trovano su internet o su You Tube foto e materiali delle classi di Iyengar Yoga in India….Meno male che qualcuno riesce a riprendere qualche video lo stesso ogni tanto…(agosto 2014)